I device intelligenti stanno portando i malware su Linux
Sempre più rapidamente gli apparecchi smart prendono il posto di quelli “tradizionali” e non connessi alla rete.
Questi apparecchi, appartenenti al cosiddetto Internet of Things, però, vengono sempre più presi di mira dagli attacchi esterni per la facilità di accesso che li caratterizza.
L’internet of things
Viene denominata Internet of Things (abbreviato IoT) l’evoluzione dell’uso della rete in cui gli oggetti di tutti i giorni vengono connessi alla rete internet al fine, spesso ma non sempre, di semplificarci la vita.
Lavatrici che si attivano con un tocco nel nostro smartphone, tapparelle che si abbassano da sole nelle ore più calde, navigatore dell’auto che segnala incidenti o rallentamenti nel percorso ecc, sono solo alcuni degli esempi in cui ci si evolve ogni giorno per automatizzare e rendere più intelligenti gli oggetti che utilizziamo nel nostro quotidiano.
Linux e i device intelligenti
Così come aumenta la diffusione dell’Internet of Things, aumentano anche gli attacchi malware ai loro sistemi operativi, basati su Linux. È facile capirne il perché: Linux ha sistemi operativi stabili ed estremamente plasmabili in base alle singole esigenze, e pertanto si presta egregiamente ad essere scelto come sistema operativo per i device intelligenti.
Questa diffusione fa sì che vengano realizzati sempre più malware pensati per Linux, incoraggiati anche dalle debolezze dei sistemi di sicurezza dell’Internet of Things. Basti pensare che gli ultimi studi realizzati da Watchguard hanno rilevato che 3 fra i 10 primi malware che colpiscono questi dispositivi sono realizzati proprio per Linux.
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